La Magia del Capodanno Persiano – Il Nowroz
La Primavera è il vero nuovo inizia dell'anno, quando la Natura si risveglia
Con l’arrivo della primavera, quando la natura si risveglia e il mondo si riempie di colori e profumi, l’Iran e molti altri paesi celebrano il Nowruz, l’antichissimo Capodanno persiano. Nowruz, che in lingua persiana significa “nuovo giorno“, è più di una festività: è il simbolo di un ciclo che si rinnova, di un tempo che invita a lasciare il vecchio alle spalle per accogliere il nuovo con speranza e gioia.
La Primavera e i sette fuochi magici
Le origini antiche e il Significato del Nowroz
Le radici del Nowruz affondano nel cuore della civiltà persiana e nelle tradizioni zoroastriane, dove la celebrazione dell’equinozio di primavera rappresentava il trionfo della luce sull’oscurità. Questa festività ha attraversato oltre 4.000 anni di storia, resistendo al passare dei secoli e alle vicissitudini della storia, mantenendo intatto il suo significato di rinnovamento e rinascita.
Tra mito e leggenda, il Nowruz è legato alla figura del re mitico Jamshid, che avrebbe introdotto questo giorno come simbolo di prosperità e ordine cosmico. Si narra che Jamshid, attraversando il cielo su un carro dorato, portò con sé luce e abbondanza, fissando il primo giorno di primavera come l’inizio di un nuovo ciclo. Altre storie intrecciano il Nowruz a eventi sacri, come la resurrezione miracolosa descritta nel Corano o il giorno in cui l’arca di Noè approdò al Monte Ararat.
La Leggenda di Zio Anno Nuovo
Una delle più affascinanti storie popolari legate al Nowruz è quella di Zio Anno Nuovo, un’emblematica figura che simboleggia il rinnovamento della vita. Vestito con cappello di feltro, sciarpa e bastone, Zio Anno Nuovo scende dalle montagne ogni anno per portare nelle case il calore della primavera. Una vecchietta, custode di un giardino di rose, lo attende con trepidazione, preparandosi con cura per accoglierlo: decora la casa, sistema il tappeto di seta e apparecchia la tavola con i “sette sin“. Eppure, ogni anno si addormenta prima di vederlo. Zio Anno Nuovo, nel trovarla addormentata, le lascia una rosa e riparte. Questa dolce leggenda incarna l’attesa, il desiderio di rinnovamento e la speranza che non abbandona mai l’animo umano.
I Rituali del Fuoco e il Tchahar Shanbeh Souri
I giorni che precedono il Nowruz sono animati da riti profondi e suggestivi. Tra questi, il Tchahar Shanbeh Souri è forse il più vibrante: l’ultima notte di mercoledì dell’anno è dedicata al fuoco, simbolo di purificazione e rinascita. Falò vengono accesi nelle piazze e nei giardini, mentre i giovani saltano le fiamme, cantando: «Il mio giallo a te, il tuo rosso a me», un’invocazione affinché il fuoco porti via la malattia e la debolezza, restituendo vigore e speranza. Questa notte magica è un ponte tra il passato e il futuro, dove il calore del fuoco scioglie le ombre del vecchio anno.
La Tavola Haft-Seen – Simboli di Vita e Speranza
Il cuore delle celebrazioni è la preparazione della tavola Haft-Seen, un vero e proprio rituale che simboleggia il rinnovamento e la prosperità.
Sette elementi il cui nome inizia con la lettera “S” vengono disposti con cura su una tovaglia bianca:
- Sabzeh: germogli di grano o lenticchie, simbolo di rinascita e vitalità.
- Samanu: una dolce crema di grano, che rappresenta la ricchezza della pazienza.
- Senjed: frutti secchi, emblema di amore e calore.
- Seer (aglio): simbolo di salute e protezione.
- Seeb (mela): incarnazione di bellezza e perfezione.
- Somāq: bacche di sommacco, che evocano pazienza e resilienza.
- Serkeh (aceto): simbolo di saggezza e maturità.
A questi si aggiungono una candela accesa, che porta luce e speranza; un pesce rosso, simbolo della vita; delle uova colorate, che richiamano la diversità e l’uguaglianza; e uno specchio, che invita alla riflessione e alla consapevolezza. La tavola diventa così un microcosmo di significati, un’offerta alla vita e alla natura.
La Festa della Comunità e della Famiglia
Il Nowruz non è solo un inno alla natura, ma anche una celebrazione dell’unità familiare e comunitaria. Prima della festa, le famiglie si dedicano al khāneh tekāni, la grande pulizia primaverile, un gesto che simboleggia la purificazione interiore e la preparazione ad accogliere il nuovo anno. Durante i tredici giorni di festa, amici e parenti si scambiano visite e doni, rafforzando i legami e condividendo gioie e speranze.
Il tredicesimo giorno, noto come Sizdeh Bedar, si trascorre all’aperto, celebrando la natura e lasciando andare ogni negatività. Il sabzeh, ormai cresciuto, viene restituito alla terra, completando il ciclo di rinnovamento.
Un Messaggio Universale
Il Nowruz è più di una festa iraniana: è un messaggio universale di armonia tra l’uomo e la natura, un invito a rinnovarsi e a riscoprire la bellezza della vita. In ogni casa, in ogni cuore, il Nowruz porta con sé la promessa di un nuovo inizio, un canto di speranza che risuona con la dolcezza della primavera.
Si ringrazia l’Istituto di Cultura dell’Iran che ci ha fornito il materiale, le immagini e il video esplicativi della Bellezza di questa Festa Antichissima.