La Notte di Yalda, una delle tradizioni più significative della cultura iraniana, è stata celebrata il 20 dicembre 2024 a Roma presso il Teatro Mongiovino, creando un’atmosfera intima e ricca di simbolismo.
L’evento, organizzato con il patrocinio dell’ISMEO (Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente) e il supporto della Welcome Association Italy e di Assadakah, ha offerto una serata gratuita di musica dal vivo, spettacoli teatrali e letture poetiche in lingua italiana e persiana. L’iniziativa è stata concepita per promuovere lo scambio culturale e il dialogo tra le comunità.
La celebrazione è iniziata con la suggestiva decorazione del palco, dove troneggiavano frutta secca, dolcetti e le tradizionali melagrane e angurie artisticamente intagliate. Il rosso di questi frutti, simbolo di salute e prosperità, si intrecciava con la luce delle candele, creando un’atmosfera magica e accogliente.
La Notte di Yalda (in persiano: شب یلدا, Shab-e Yalda), che coincide con il solstizio d’inverno, rappresenta la vittoria della luce sulle tenebre e la rinascita del sole. Questa antica festività ha radici zoroastriane e celebra l’unione familiare e la speranza per il futuro, elementi che sono stati pienamente espressi durante l’evento.
Il gruppo artistico “Le culture etniche iraniane” (Peyvand Aghvane Irani), guidato dalla signora Parvaneh Amirian, ha presentato racconti, canti e musiche tradizionali. I membri del gruppo, tra cui Farhanza Hashemi Nejad, Aftab Ghanbari, e i musicisti Mohsen Lofti e Hasan Ali Tabar, hanno indossato costumi tradizionali rappresentativi delle diverse regioni dell’Iran. I loro abiti colorati, realizzati a mano, hanno aggiunto un ulteriore livello di fascino visivo alla serata.
Uno dei momenti più toccanti è stata la recitazione delle poesie di Hafez, celebre poeta persiano del XIV secolo, accompagnata dalle melodie degli strumenti tradizionali. La lettura delle sue opere è una tradizione consolidata durante Yalda, poiché si ritiene che i suoi versi offrano saggezza e speranza.
Un altro momento significativo è stata la narrazione di brani tratti dallo Shahnameh di Ferdowsi, l’epopea nazionale persiana. Le storie di eroi leggendari e il simbolismo della lotta tra luce e oscurità hanno coinvolto il pubblico, offrendo uno spaccato dell’antica cultura iraniana.
Infine, la figura di Naneh Sarma, la “Nonna Freddo” del folklore iraniano, ha incantato i più giovani con racconti e proverbi che sottolineano l’importanza della saggezza e della continuità tra generazioni. La sua presenza ha arricchito l’evento di un tocco familiare e affettuoso.
La Notte di Yalda non è solo una celebrazione della luce e della speranza, ma anche un inno alla solidarietà e alla condivisione. In questa occasione, il cibo tradizionale, come i semi tostati e le dolcezze allo zafferano, è stato offerto agli ospiti come simbolo di ospitalità e buon auspicio.
L’evento ha visto la presenza dell’Ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran, S.E. Mohammad Reza Sabouri, e del Dott. Seyyed Majid Emami, responsabile dell’Istituto Culturale dell’Iran a Roma, che hanno elogiato l’importanza del dialogo interculturale.
Il Teatro Mongiovino, con il suo ambiente intimo e accogliente, ha fornito la cornice ideale per questa celebrazione, dimostrando come le tradizioni millenarie possano trovare nuova vita nel contesto contemporaneo.
La Notte di Yalda è un esempio straordinario di come la cultura possa unire le persone, superando confini geografici e culturali, e promuovendo un messaggio universale di speranza, rinascita e unità.