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Concerto di musica sacra russa nella Basilica di San Vitale al Quirinale

Capolavori della musica sacra russa: da Mikhail Glinka ad Alfred Schnittke

Il 7 novembre 2024 si è svolto, nella Basilica di San Vitale al Quirinale (Via Nazionale 194/B, Roma), il concerto dell’Ensemble di Musica Corale Contemporanea “Altro Coro” dell’Accademia Russa di Musica Gnesin. Il celebre collettivo russo ha presentato nell’Urbe un programma unico intitolato “Capolavori della musica sacra russa: da Mikhail Glinka ad Alfred Schnittke”.

Ricordiamo che Mikhail Glinka (1804–1857) è considerato il padre della musica classica russa e il primo compositore a sviluppare uno stile musicale distintamente russo, legando la sua arte alla tradizione popolare del paese. Nato in una famiglia aristocratica, ebbe la possibilità di studiare in Europa, ma fu profondamente influenzato dalla cultura e dalla musica tradizionale della sua terra.

Le sue opere più celebri “Una vita per lo Zar” (1836), la prima opera nazionale russa, che combina temi patriottici con l’uso di melodie e ritmi russi, fu un grande successo, celebrato per la rappresentazione eroica della storia russa; “Ruslan e Ljudmila” (1842), basata su un poema di Aleksandr Pushkin, mescola mitologia, romanticismo e folklore russo in una composizione che ha influenzato generazioni di musicisti russi successivi. Glinka introdusse elementi stilistici che combinavano l’armonia occidentale con melodie popolari russe e diede impulso al movimento musicale nazionalista russo. Il suo lavoro ha ispirato il gruppo di compositori noto come “Il Gruppo dei Cinque”, che ha proseguito la missione di sviluppare un linguaggio musicale russo autonomo.

Alfred Schnittke (1934–1998) è stato un compositore russo, ma di origine tedesca, noto per la sua musica eclettica e sperimentale, che ha saputo fondere influenze classiche, jazz, pop e avanguardistiche in una sintesi personale. Nato nella città di Engels in Unione Sovietica, si formò presso il Conservatorio di Mosca e divenne celebre per il suo polistilismo, un approccio compositivo che mescola stili musicali diversi, spesso con effetti drammatici e profondamente emozionali.

Le sue opere principali comprendono: Sinfonie, ha scritto nove sinfonie che esplorano temi esistenziali e religiosi, usando tonalità drammatiche e dissonanze; Concerti grossi e Concerti per violino, viola e piano, celebri per il loro virtuosismo e complessità, che mescolano elementi barocchi con modernismi estremi; Colonne sonore, ha composto musica per oltre 60 film sovietici, il che lo ha aiutato a farsi conoscere al grande pubblico.

Schnittke affrontò temi esistenziali, di sofferenza e spiritualità, riflettendo la sua conversione al Cristianesimo e le tensioni culturali della Russia sovietica. Il suo stile polistilistico, che sovrappone stili antichi e moderni, armonie e dissonanze, è unico e influente, e ha guadagnato a Schnittke un posto come uno dei compositori più originali e profondi del XX secolo.

La chiesa era gremita perché c’era una grande aspettativa da parte del pubblico italiano considerando la portata di questi grandi musicisti e il luogo così suggestivo della Basilica lasciava immaginare una musica di coro angelico.

La Basilica di San Vitale al Quirinale, infatti, è un Patrimonio di Storia e Arte Paleocristiana: è una delle chiese più antiche di Roma, fondata su un oratorio del IV secolo per volontà della matrona Vestina, che lasciò tutti i suoi beni per costruire un luogo di culto. Nel V secolo, Papa Innocenzo I trasformò l’oratorio in una basilica a tre navate dedicata a San Vitale, alla moglie Valeria e ai figli Gervasio e Protasio. Questa chiesa, costruita in onore del ritrovamento miracoloso dei corpi dei santi martiri a Milano, è considerata la prima basilica cristiana pubblica dell’Impero Romano.

E non poteva che essere il luogo più adatto per accogliere gli amici russi che hanno una tradizione canora che deriva da quella di Bisanzio, l’odierna Istanbul.

Direttrice della Casa Russa a Roma Daria Pushkova

E lo sottolinea proprio l’Ambasciatore della Russia in Italia Alexey Paramonov nel suo discorso di benvenuto letto dalla Direttrice della Casa Russa a Roma Daria Pushkova: «La tradizione del canto ecclesiastico giunse in Russia da Bisanzio nel X secolo e si arricchì fino a raggiungere le vette supreme della bellezza e dell’armonia sonora. In questo luogo, si avverte un legame diretto con la grande storia del Cristianesimo, con gli ideali di unità e fratellanza tra i popoli. Nonostante le differenze, la tradizione cattolica e quella ortodossa sono unite da quella comune comprensione del Cristianesimo che è fondamento tanto della cultura russa, quanto di quella italiana».

È stata Daria Pushkova a presentare il concerto, organizzato dalla Casa Russa a Roma e dall’Accademia Russa di Musica Gnesin con il patrocinio dell’Ambasciata russa in Italia. Ha presentato gli esecutori del programma, il Direttore Artistico e Direttore Principale, Alexandr Ryzhinskii; il Maestro Principale del Coro, Denis Morozov, il Maestro del Coro, Maximilian Chikhachev, con il loro coro costituito da 12 voci femminili e 12 voci maschili di giovani di un’età compresa dai 20 ai 30 anni.

I musicisti hanno eseguito la musica sacra dei grandi compositori russi: Petr Čhajkovskij; Sergej Rachmaninov; Pavel Chesnokov; Victor Kalinnikov; Alexander Kastalsky; Nicolay Golonanov; Georgij Sviridov; Rodion Ščedrin.

Un posto speciale nel programma è stato dedicato alle opere di Michail Glinka in onore del 220° anniversario della sua nascita, a quelle di Nikolaj Rimskij-Korsakov in occasione del 180° anniversario della sua nascita e di Alfred Schnittke: il 24 novembre 2024 il famoso compositore, insegnante e musicologo russo avrebbe compiuto 90 anni.

L’Ensemble di Musica Corale Contemporanea “Altro Coro” dell’Accademia Russa di Musica Gnesin è stato fondato nel 2010. È composto dagli studenti del dipartimento corale, i cui interessi sono concentrati nello studio pratico del patrimonio di compositori russi e stranieri dei secoli XX e XXI.

L’Ensemble è vincitore di nove concorsi internazionali, ha ricevuto riconoscimenti dal Ministero della Cultura delle Federazione Russa, dai Musei del Cremlino di Mosca e altri. Nel 2018 gli è stato assegnato il Premio del Governo della Federazione Russa.

Direttore Artistico, Alexandr Ryzhinskii; Maestro Principale del Coro, Denis Morozov; Maestro del Coro, Maximilian Chikhachev, al centro Daria Pushkova

L’Accademia Russa di Musica Gnesin è stata fondata nel lontano 1895 da tre sorelle, Evgenia, Maria ed Elena Gnesis. Allo stato attuale rappresenta uno degli atenei di musica più importanti a livello internazionale grazie al suo modello educativo e alle sue strutture di formazione all’avanguardia. Aderisce al programma «Borse di studio nella Federazione Russa» e con Decreto del Presidente della Federazione Russa è stato riconosciuto come “Oggetto di particolare valore del patrimonio culturale dei popoli della Russia”.

Alexandr Ryzhinskii e Daria Pushkova

Durante il Concerto il numerosissimo e compostissimo pubblico – circa 300 persone – ha letteralmente acclamato ogni brano eseguito applaudendo a lungo, tanto che Alexandr Ryzhinskii, appariva davvero visibilmente emozionato in particolare per il successo con gli spettatori italiani, infatti, alla fine del concerto ha affermato: «Il pubblico italiano è fantastico. È concentrato, molto attento. Per gli ospiti era un’esperienza molto profonda, una vera e propria immersione. Si sentiva che il pubblico, che, sicuramente non capisce la lingua slava ecclesiastica, sente questa musica e la percepisce in modo assolutamente esatto, in accordo con il contenuto».

E lo posso confermare da spettatrice, pur non comprendendo la lingua, le voci angeliche dei coristi e la maestria di Ryzhinskii di condurre i suoi ragazzi si intrecciavano in un’armonia perfetta, sfumando con delicatezza tra toni bassi e alti, creando un equilibrio sonoro che avvolgeva l’ascoltatore con grazia e precisione, fondendo le voci in un tessuto sonoro armonioso, dove ogni passaggio era equilibrato e accuratamente bilanciato.

Se si chiudevano gli occhi e si ascoltava il suono senza la distrazione che può essere determinata dalla vista, sembrava di sentire suonare degli strumenti accordati in una armonia celestiale che penetrava direttamente nell’anima elevando lo spirito in un gioco di luce avvolgente. Eppure, la vista poteva ammirare la compostezza degli abiti e la bellezza dei coristi che erano elementi ulteriori per completare il quadro della visione.

Ensemble di Musica Corale Contemporanea “Altro Coro”

E questo dipinto si inseriva perfettamente all’interno della Basilica più affrescata della Capitale, decorata con un complesso ciclo di affreschi completato nel 1603. Andrea Commodi affrescò l’abside con scene della Passione di Cristo e dei martiri Gervasio e Protasio, mentre Agostino Ciampelli dipinse la Lapidazione e il Martirio di San Vitale nel transetto. Tarquinio Ligustri rappresentò profeti e scene di martirio lungo la navata, mentre Giovanni Battista Fiammeri, gesuita e allievo di Bartolomeo Ammannati, realizzò le pale d’altare dei Santi Confessori, dell’Immacolata Concezione e delle Sante fanciulle. Gli altari, risalenti al IV secolo, furono ricollocati nel XVI secolo durante i restauri di Sisto IV.

Gli affreschi architettonici, opera di Annibale Priori, aggiungono profondità e ricchezza prospettica alla navata. Le colonne dipinte, che ricordano il colonnato originario, evocano una scenografia maestosa, simbolica del dialogo tra spazio sacro e mondo esterno. Le decorazioni floreali e le foglie di palma, simboli del martirio, arricchiscono gli spazi di transizione tra navata e presbiterio, sottolineando la dedica della basilica ai martiri e creando un apparato Architettonico tipico rappresentante dell’Illusionismo Barocco.

La Direttrice della Casa Russa a Roma, Pushkova, si inseriva tra le colonne della Basilica e i corpi verticali dei coristi, indossando un elegantissimo tailleur nero, muovendosi con grazia per presentare i vari brani eseguiti.

Alla fine del concerto ha affermato: «Ci dicono che non è possibile, eppure il coro dell’Accademia Russa di Musica Gnesin si esibisce nelle basiliche romane, nel cuore della città. In chiesa non ci sono posti vuoti e la musica russa, un programma unico che ci porta in un viaggio musicale nel tempo – “Da Glinka a Schnittke” – fa piangere il pubblico italiano. E la Casa Russa a Roma, insieme ai suoi partner, rendono possibile l’impossibile».

Rammentiamo che il Centro Russo di Scienza e Cultura (Casa Russa a Roma), è stato inaugurato nel 2011 e ha sede nel maestoso Palazzo di Santa Croce (Pasolini Dall’Onda) del XVI secolo. Da oltre dieci anni promuove cultura, scienza e lingua russa, fondendo tradizioni e idee moderne in un contesto unico. Daria Pushkova è la sua Direttrice dal 2019. Con l’organizzazione dei corsi di lingua russa, conferenze, convegni, tavole rotonde, mostre, concerti, proiezioni di film e presentazioni di libri, frequentatissimi dagli italiani, rappresenta il luogo per eccellenza per lo sviluppo di legami culturali e umanitari e il mantenimento del Dialogo tra Russia e Italia.

Don Elio Lops e Daria Pushkova

Anche Don Elio Lops, parroco di San Vitale al Quirinale, si è dimostrato entusiasta di questa collaborazione e ha dichiarato in una intervista alla televisione russa: «Siamo nella Basilica cristiana più antica nel centro di Roma, una Basilica per sua vocazione ecumenica, perché è stata costruita dall’imperatore romano alla fine del III secolo d.C.. È una chiesa, tra le chiese del centro, con una acustica meravigliosa, di importanza spirituale, per cui da diversi anni – dai tempi del Covid – è stata dedicata alla divulgazione della musica sacra di occidente e di oriente. Per noi è un grande onore poter accogliere questo coro così importante e far sì che questo concerto diventi anche una preghiera che sia di buon auspicio ovviamente per tutti quanti noi».

Ha anche spiegato come reagisce il pubblico romano in occasione di questi concerti: «I romani accolgono con tanto entusiasmo la musica sacra, in genere portiamo la musica sacra barocca e rinascimentale, una musica di certo più raffinata rispetto alla musica contemporanea però ha un’importanza storica. La basilica accoglie tanti giovani in modo che ci consentono di vivere questa musica con entusiasmo».

Ha concluso, quindi, affermando l’importanza di questo concerto: «Sicuramente abbiamo Glinka, tra questi grandi compositori che hanno segnato non solo la cultura russa ma tutta la cultura occidentale, perché i compositori russi hanno acquisito il gusto musicale dall’occidente ed è un piacere sentire la declinazione della musica sacra con la sensibilità orientale…».

Alla fine del concerto il pubblico ha costretto Ryzhinskii ad eseguire un bis e poi lentamente ha abbandonato la Basilica risalendo la suggestiva scalinata – aggiunta nel 1859 per compensare il rialzamento del piano stradale causato dalla costruzione di via Nazionale – dopo aver attraversato il portico paleocristiano a cinque arcate, sostenute da colonne del IV secolo che rappresenta la facciata della chiesa.

Come curiosità possiamo aggiungere che nel Medioevo, la basilica era il punto di partenza della “processione delle vedove”, voluta da Papa Gregorio Magno. Fino all’Ottocento, per volontà testamentaria del gentiluomo romano Francesco Silla, si distribuiva pane ai poveri ogni venerdì. Nel 1931, fu installato un organo a canne, poi rubato nel 2012.

La Basilica di San Vitale al Quirinale rappresenta quindi un patrimonio di eccezionale valore storico e artistico, ricco di opere d’arte e memoria, nonché simbolo della cristianità paleocristiana nel cuore di Roma.

Ed è il luogo perfetto per queste occasioni di scambio interculturale e inclusione.

L’Altro Coro”, il giorno successivo, 8 Novembre, si è esibito anche in un altro concerto nella Basilica di San Lorenzo in Damaso, con il patrocinio del Giubileo 2025 e con il sostegno dell’Ambasciata Russa presso la Santa Sede.

 

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Patrizia Boi

Scrittrice di fiabe, favole e leggende, pubblica anche romanzi, racconti, saggi e biografie. Collabora con varie riviste scrivendo articoli, recensioni e interviste. Incontra talenti del mondo della Letteratura, dell’Arte, della Musica, del Cinema, del Teatro, delle Discipline Olistiche e della Scienza popolando così le sue giornate di nuove scoperte.

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