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Tra il Vaticano e la Moschea di Roma si rinnova l’Accordo di Pace e Fraternità

Sulle orme di Papa Francesco e Al-Tayeb, un dialogo che rafforza l’unione tra cattolici e musulmani nella Grande Moschea di Roma

Nel quinto anniversario della firma del Documento sulla Fratellanza Umana, l’impegno per un dialogo interreligioso concreto e significativo si rinnova. Cinque anni fa, Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayeb, si presero per mano e firmarono ad Abu Dhabi un documento che aspirava a costruire un ponte tra religioni e culture diverse, abbattendo muri di incomprensione e pregiudizi. Quel gesto, potente nella sua semplicità, divenne un simbolo di amicizia e condivisione, segnando una nuova era di dialogo e fratellanza.

Ieri mattina, venerdì 10 gennaio 2024, il  ha visitato la Grande Moschea di Roma. È stato accolto dall’imam Nader Akkad, Consigliere affari religiosi presso il Centro Islamico Culturale d’Italia – Grande Moschea, e dal segretario generale del Centro Islamico Culturale d’Italia, dottor Abdellah Redouane.

Durante la visita, l’imam della Grande Moschea di Roma El Refaey El Shahat Abd Rabou Issa ha dato un caloroso benvenuto al cardinale davanti alla comunità musulmana radunata per la preghiera del venerdì, sottolineando il legame di fraternità tra musulmani e cattolici e ringraziando per il gesto di pace.

Il cardinale vicario Baldo Reina e l’imam Nader Akkad (foto diocesi di Roma/Gennari99

In seguito, il cardinale ha incontrato circa trenta fedeli, rappresentanti di diverse nazionalità e condizioni di vita, in un dialogo cordiale durante il quale sono stati trattati temi come il bisogno religioso, il valore dei luoghi di culto e di aggregazione, le difficoltà del lavoro, le aspettative delle nuove generazioni e la forza delle comunità di fede. Si è discusso anche del contributo comune per costruire una città accogliente e vivibile per tutti. Il cardinale ha messo in evidenza l’importanza della speranza che, in questo anno giubilare per i cattolici, si intende condividere con ogni persona.

L’incontro con una trentina di fedeli alla Grande Moschea di Roma (foto Vatican News)

L’enciclica “Fratelli tutti” e il Documento sulla Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune sono stati richiamati come punti di riferimento dal cardinale, dal dottor Redouane e dagli imam, con la convinzione che questi principi possano promuovere stima e conoscenza reciproca, consolidando l’amicizia e la collaborazione tra le comunità nel contesto della città e per il bene comune, a partire dai più vulnerabili.

Durante l’incontro, è stato più volte citato Papa Francesco, esprimendo gratitudine per il suo impegno in favore della pace. È stato inoltre sottolineato come le diverse risorse spirituali e di fede possano offrire, nelle loro differenze, una prospettiva di speranza per l’intera città di Roma.

È importante rammentare che il Documento sulla Fratellanza Umana, firmato ad Abu Dhabi il 4 febbraio 2019 è un appello universale al dialogo tra culture, religioni e popoli, volto a promuovere la pace, la giustizia, la tolleranza e la difesa dei diritti umani, che sottolinea alcuni principi fondamentali:

  • La condanna di ogni forma di violenza, fanatismo e terrorismo, spesso strumentalizzati nel nome della religione.
  • Il riconoscimento della dignità di ogni essere umano, indipendentemente dalla sua fede, cultura o nazionalità.
  • L’impegno per il dialogo interreligioso come strumento essenziale per costruire una convivenza pacifica.
  • La protezione dei diritti delle donne, dei bambini, degli anziani e dei più deboli.

Sua Altezza Sheikh Mohammed bin Rashid Al Maktoum, Vicepresidente, Primo Ministro degli Emirati Arabi Uniti e Sovrano di Dubai; e Sua Altezza Alti Sheikh Mohamed bin Zayed Al Nahyan, Principe Ereditario di Abu Dhabi e Vice comandante Supremo delle Forze Armate degli Emirati Arabi Uniti, hanno partecipato alla firma del documento sulla “FratellanzaUmana” di Sua Santità Papa Francesco, Capo della Chiesa Cattolica, e Sua Eminenza il dott. Ahmed el-Tayeb, Gran Imam di Al Azhar.

Questo accordo rappresenta un pilastro del dialogo interreligioso, in quanto per la prima volta leader di due delle più grandi religioni monoteiste si univano formalmente per tracciare un cammino comune verso la fratellanza universale. È stato un momento simbolico e rivoluzionario, che ha gettato le basi per molte iniziative successive, come l’istituzione della Giornata Internazionale della Fratellanza Umana e la creazione della Casa Abramica, simbolo di coesistenza e il dialogo tra le tre grandi religioni monoteiste: cristianesimo, islam ed ebraismo. Composta da tre edifici distinti – una chiesa, una moschea e una sinagoga – disposti in un unico complesso, rappresenta un luogo di preghiera, incontro e comprensione reciproca.

L’incontro di ieri a Roma rinnova questo spirito, dimostrando come i valori della fratellanza possano essere tradotti in azioni concrete. Il cardinale Reina e l’imam Akkah, attraverso il loro dialogo, hanno mostrato al mondo un esempio di come la diversità religiosa possa diventare una forza unificante.

https://www.wam.ae/it/details/1395302737240

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Patrizia Boi

Scrittrice di fiabe, favole e leggende, pubblica anche romanzi, racconti, saggi e biografie. Collabora con varie riviste scrivendo articoli, recensioni e interviste. Incontra talenti del mondo della Letteratura, dell’Arte, della Musica, del Cinema, del Teatro, delle Discipline Olistiche e della Scienza popolando così le sue giornate di nuove scoperte.

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