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Israele vuole la pace senza restituire territori ai palestinesi

 

Roma-Talal Khrais 

 

 

Sui drammatici accadimenti di queste ore in Medio Oriente pubblichiamo un articolo scritto per Buonasera24 dal celebre giornalista libanese Talal Khrais.

Sono oltre circa 40 morti e 70 feriti e 24 dispersi i morti nell’attacco condotto da Israele il 20 settembre contro un palazzo nella zona Jamous nella periferia sud di Beirut.

L’ attacco era mirato contro comandanti della Forza Radwan riuniti nel sotterraneo di questo palazzo. Sono stati uccisi 12 combattenti del partito libanese ma le altre vittime, come sta accadendo a Gaza ogni giorno, sono civili innocenti.

Il giorno dopo un nuovo scambio di missili con Israele. Segnalati danni nel nord del Paese e nuovo attacchi israeliani contro i villaggi libanesi nel Sud del Paese.

Israele ha sferrato contro un quartiere meridionale densamente popolato durante l’ora di punta mentre la gente tornava a casa, l’attacco è stato il più letale che abbia colpito la capitale libanese dalla guerra tra Israele ed Hezbollah del 2006.

È un successo per lo Stato Ebraico perché tra i comandanti uccisi c’è Ibrahim Aqil, che era a capo della Forza Radwan d’élite del gruppo ma ha provocato una carneficina.

All’inizio di questa settimana, il gabinetto di sicurezza israeliano ha dichiarato che bisogna fermare gli attacchi di Hezbollah nel nord del Paese per permettere ai residenti di tornare alle loro case.

Tutto è cominciato quasi un anno fa quando Hamas palestinese ha attaccato il sette ottobre i coloni israeliani e rapito circa 230 persone, ancora detenute.

In verità tutto è cominciato 75 anni fa, 75 anni di lunga occupazione dei territori palestinesi (1948) e territori arabi (Golan, Gaza e Cisgiordania nel 1967) una occupazione dura che vede un popolo senza la sua terra.

Israele vuole la pace e l’occupazione insieme. I palestinesi vogliono la pace e uno Stato.

Nel 2002 nel mese di marzo i leader arabi riuniti nel vertice della Lega Araba a Beirut hanno fatto una proposta coraggiosa: due popoli e due Stati.

La proposta prevede la restituzione soltanto i territori occupati da Israele nel 1967 dove si costruisce lo Stato Palestinese (esclusi le alture del Golan che appartengono alla Siria) in cambio della pace e la normalizzazione delle relazioni da parte dei 22 paesi arabi con lo Stato Ebraico. È stata una proposta basata sulle due risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 242 e 338.

Israele cosa fatto?

Ha sempre autorizzato nuovi insediamenti nel territori occupati, per esempio il numero dei coloni (venuti da ogni parte del mondo ) salito da 120 mila a 900 mila.

Un piccolo pezzo di terra a Ramallah in Cisgiordania oggi governato dall’Autorità Nazionale Palestinese, Gaza sotto il dominio del movimento Hamas, un pezzo di terra dove hanno vissuto e vivono 2 milioni di palestinesi in estrema povertà.

Israele occupa tutt’ora territori libanesi: le fattorie di Chebaa (sette villaggi) e le colline di Kafar Kila.

Israele, a causa della sua politica di continua occupazione si trova ad affrontare tanti nemici insieme: Hezbollah libanese, i palestinesi e alleati di diversi Paesi Arabi: Yemen e Iraq

La soluzione rimane due popoli due Stati. La non soluzione? Guerre che continueranno, e tante vittime.

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